Hurso-Sarcama - Campo di concentramento |
| Hurso-Sarcama - Etiopia |
| Tipo di campo |
| Campo di concentramento
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| Storia |
| Poco tempo dopo l'entrata in guerra, il Ministero dell'Africa italiana istituisce nel Governatorato di Harar (una delle zone amministrative in cui era divisa L'Africa orientale italiana) il campo di concentramento di Sarcama (Hurso-Sarcama). Il luogo è destinato a internare civili stranieri sospetti di svolgere attività contraria all'Italia e cittadini di paesi nemici "atti a portare le armi". Nel novembre del 1940 nel campo di Sarcama si trovano internati 16 cittadini stranieri: 1 ebreo suddito inglese; 1 turco; 1 cipriota; 2 armeni; 11 greci. Qualche mese prima - esattamente il 12 settembre 1940 - il campo era stata oggetto di una prima ispezione al termine della quale si riportavano le proteste degli internati in relazione al vitto e alle cure mediche. In particolare gli internati affermavano di aver dovuto provvedere all'acquisto del cibo con i loro risparmi personali, che però erano ormai esauriti. Il 7 gennaio 1941 gli internati nel campo di Sarcama sono 82: 77 greci, 4 armeni e un turco. In questo stesso documento, si fa notare che dopo la "dichiarazione di guerra alla Grecia" si è provveduto a internare tutti i civili greci atti a portare le armi presenti in Africa orientale (in precedenza si erano internati solo quelli ritenuti pericolosi). Al momento non disponiamo di altre informazioni relative al campo di concentramento di Sarcama. Un documento interessante è la relazione sulla comunità greca in Africa orientale italiana redatta il primo novembre 1940 dall'Ispettore generale Renzo Mambrini. L'ispettore della PAI, oltre a quantificare numericamente gli appartenenti alla comunità greca, li descrive con queste caratteristiche: "assetati di guadagno, passione all'intrigo, inettitudine ad ogni lavoro che non sia il commercio, talvolta, quasi sempre, condotto con mezzi illeciti". Anche per questo propone di internali tutti nei campi di concentramento. |
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