Sulmona - Carcere della Badia

Sulmona (L'Aquila) - Italia
Tipo di campo
Carcere
Fonte: DRE03

 

Storia

Secondo un documento del 1944 redatto dal comune di Pohlov Gradec (località annessa all'Italia della Provincia di Lubiana), il cittadino Janec Skopec, internato il 13 settembre 1942 e detenuto nella Casa Penale di Badia di Sulmona, viene deportato nel lager di Buchenwald dopo l'8 settembre 1943 (vedi DRE03).

 

Nell'archivio dell'International Tracing Service (ITS) di Bad Arolsen, ci sono alcune informazioni su  Skopez Iwan (Giovanni), nato il 14/08/1922 e arrestato nel febbraio del 1942. Skopez viene deportato nel campo di concentramento di Dachau il 13 ottobre 1943 e registrato con il numero 56756. Alla fine dello stesso mese, viene trasferito al KZ di Buchenwald. Campo di concentramento dove Skopez (o Skopec) si trova ancora il giorno della liberazione.

 

Infatti, sempre all'ITS è conservato un questionario per gli internati nei campi compilato il 3 maggio 1945 dallo stesso Skopec in cui dichiara: 20/2/1943 – 10/10/1943 Prigioni: Ljubljana, Tist [forse Trst, cioè Trieste], Kopen [forse Koper, cioè Capodistria], Venezia, Ferrara, Ancona, Solmona [Sulmona].

 

Infine, in un elenco di prigionieri di guerra e internati civili di nazionalità jugoslava, si segnala che Skopez è internato nel "62 M Stalag III A"

 

[Fonti: Häftlingspersonalbogen KZ Buchenwald, 1.1.5.3, 7127547 ITS Digitales Archiv, Häftlingspersonalkarte KZ Dachau, 1.1.5.3, 7127549 ITS Digitales Archiv, Fragebogen für Insassen der Konzentrationslager, 1.1.5.3, 7127542 ITS Digitales Archiv, Häftlingsliste über Kriegsgefangene und Zivilinternierte, 1.1.47.1, Ordner 18, 5160322 ITS Digitales Archiv]

 

Il carcere di Badia di Sulmona, oltre ad essere un luogo di reclusione per antifascisti jugoslavi, lo è anche per gli italiani condannati dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. Tra gli altri, nel 1940, nel carcere di Badia di Sulmona viene imprigionato l'antifascista Carmelo Salanitro, condannato a 18 anni di reclusione. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, Salanitro viene consegnato dalle autorità fasciste ai tedeschi e deportato, prima in Germania, a Dachau, poi in Austria nel campo trincerato di S. Valentino e, infine, in quello di Mauthausen, dove venne ucciso nella camera a gas nella notte tra il 23 e 24 aprile 1945. (citare la fonte).

 

Anche Giancarlo Pajetta trascorre un periodo di detenzione nel carcere di Sulmona (citare la fonte).

 

[aggiunto documento sui detenuti greci trasferiti successivamente a Ponza vedi AC01412]


note

La nostra ricerca sulle carceri durante il regime fascista è ancora in corso.


 
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