Prato Isarco - Campo per prigionieri di guerra n. 118

Prato all'Isarco, frazione di Cornedo all'Isarco (Bolzano) - Italia
Tipo di campo
Campo per prigionieri di guerra

 

Storia

[appunti per la scheda]

 

I prigionieri di guerra alleati


In un documento senza data (probabilmente riferibile all'estate del 1941), il Nunzio apostolico Francesco Borgongini Duca riferisce di aver visitato un campo per prigionieri di guerra a "Prato Tires sulla sponda dell'Isarco a 7 chilometri da Bolzano. Il campo è costituito dai locali di una fabbrica di birra sulle pendici di un monte, coperto di abeti, che scende al fiume ove è Prato. Di essi [prigionieri] circa 150 sono cattolici; il Comandante, benché tenga divisi gli Inglesi dagli Australiani, perché non sembra che tra loro vadano d'accordo, gentilmente li fece adunare insieme nel prato" [Archivio segreto vaticano, Ufficio Informazioni Vaticano (Prigionieri di guerra, 1939-1947), 518, fasc.29].

 

Nella seduta del 28 ottobre 1941, la Commissione interministeriale per i prigionieri di guerra, istituita presso il Ministero della guerra, stabilisce che "per necessità contingenti è stato disposto che i p.g. inglesi detenuti nel campo di Prato Isarco siano trasferiti:

- al campo di Grupignano i p.g. australiani e dei domini

- al campo di Sulmona i 300 p.g. inglesi

- al campo di Capua i rimanenti p.g." [CRI0015]

 

Le strutture del campo vengono di nuovo utilizzate nei primi mesi del 1943 per alloggiare temporaneamente parte delle truppe italiane rimpatriate dal fronte orientale. Infine, nel marzo del 1943, l'Ufficio prigionieri di guerra dispone che "immobile e baraccamenti ex campo PG. Prato Isarco non appena esaurite funzioni contumaciali connesse rimpatri truppe fronte orientale siano tempestivamente adattati et utilizzati sede campo lavoro base per PG" (PGPR01).

 

 

Gli internati civili serbi nel campo per prigionieri di guerra di Prato Isarco

 

L'8 luglio 1941, il prefetto di Bolzano comunica che il comandante del campo di concentramento per prigionieri di guerra di Prato Isarco, su ordine dei suoi superiori, ha fatto accompagnare presso la stessa prefettura un gruppo di civili serbi già internati nello stesso campo. In attesa di ulteriori disposizioni, il prefetto ha ordinato di trasferire i civili serbi presso il carcere della città (Bolzano) (AC02121).

 

Da alcuni documenti successivi sappiamo che i civili serbi internati nel campo per prigionieri di guerra di Prato Isarco erano 13 (tra cui una donna); che la maggior parte di loro proveniva dal villaggio di Prizren; e che resteranno detenuti nel carcere di Bolzano per ben sette mesi prima di essere trasferiti il 5 marzo 1943 al campo di concentramento per civili di Tollo in provincia di Chieti (AC02123 e AC02124). 

 

 

[nota a cura di Andrea Giuseppini] 


 
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