Rovigo - Località di internamento |
Rovigo (Rovigo) - Italia |
Tipo di campo |
Località d'internamento
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Storia |
APPUNTI PER LA SCHEDA
Nell'estate del 1942 (forse in agosto) in provincia di Rovigo arrivano quattro famiglie provenienti dalla frontiera orientale (provincia del Carnaro, cioè Fiume).
Le quattro famiglie vengono assegnate ai comuni di Adria (famiglia di Sarsan Spiridone, 9 persone); Badia Polesine (famiglia di Giuseppe Kudolin, 5 persone); Lendinara (famiglia di Liupliza Clopaz in Art, 5 persone); e Rovigo (famiglia di Giovanni Faralos, 5 persone).
Tutte le famiglie sono internate a scopo protettivo, cioè hanno chiesto la protezione dell'Italia perché minacciate dai ribelli (partigiani jugoslavi).
Inizialmente, le famiglie vengono alloggiate in locacande, ma visti i costi troppi alti per il loro mantenimento, il Ministero dell'Interno invita la Prefettura a prendere provvedimenti.
A Rovigo, solo nel mese di novembre si trova una sistemazione ai cinque componenti della famiglia di Giovanni Faralos presso dei locali di proprietà del comune.
Anche se si tratta di internati a scopo protettivo, almeno la famiglia destinata a Badia Polesine viene trasferita al campo di concentramento delle Fraschette di Alatri.
Non sappiamo cosa accade agli altri internati protettivi, compresi quelli della città di Rovigo, dopo il dicembre del 1942.
Rovigo è anche località di internamento per ebrei stranieri profughi in Italia (vedi Anna Pizzuti) |
note |
La nostra ricerca sulle località di internamento è ancora in corso (2013) |
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