Portomaggiore - Località di internamento |
Portomaggiore (Ferrara) - Italia |
Tipo di campo |
Località d'internamento
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Storia |
Nel comune di Portomaggiore vengono internate alcune famiglie di "congiunti di ribelli" provenienti dai territori annessi della cosiddetta provincia del Carnaro (Rijeka).
Non conosciamo con esattezza il loro numero e le date precise del loro arrivo.
Alcuni internati arrivano a Portomaggiore nel luglio del 1942. E' il caso, ad esempio, di Antonia Mavrinaz in Linich (AC02094), e della famiglia Micetic, quest'ultima in precedenza già internata nel campo di concentramento provvisorio di Lovran (AC00476).
Nel novembre del 1942, Michele Reljac e suo figlio Stanko, internati nel comune di San Venanzo, chiedono e ottengono di essere trasferiti nel comune di Portomaggiore per ricongiungersi con il resto della famiglia (AC00158).
Alla fine del mese di maggio del 1943 - secondo un documento senza intestazione e senza firma - a Portomaggiore risulterebbero presenti 24 internati (AC02119).
Infine, il 6 maggio del 1944, la prefettura di Ferrara segnala al Ministero dell'Interno della Repubblica Sociale Italiana che "Nella prima quindicina del mese di aprile ultimo scorso tutti i sottonotati sgomberati dal Carnaro internati nel comune di Portomaggiore, senza alcuna autorizzazione si sono allontanati per il loro luogo di origine" (AC02101). Informazione cui segue l'elenco nominativo di 19 persone.
Tra gli internati di Portomaggiore (vedi AC02101 e AC02119) compare il nome di Francesco Reichert, ebreo croato che, dal data base di Anna Pizzuti risulta arrivato nel comune in provincia di Ferrara proveniente dal campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia. |
note |
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