Cavarzano - Casa di ricovero - Località di internamento

Cavarzano, comune di Belluno (Belluno) - Italia
Tipo di campo
Località d'internamento 29/09/1942 01/03/1943
Fonte: AC00311 AC00314

 

Storia

APPUNTI PER LA SCHEDA

 

La casa di ricovero di Cavarzano, posta in un quartiere di Belluno, è uno dei luoghi della provincia veneta dove vengono inviati alcuni congiunti di ribelli allontanati dai villaggi annessi od occupati della Jugoslavia (in particolare dalla provincia di Fiume, Rijeka). 

 

Una relazione del 30 agosto 1942 firmata dal prefetto di Belluno (vedi AC00301) ci dice che gli internati destinati alla provincia sono in tutto 69, di cui solo 16 sono uomini abili al lavoro, essendo gli altri  26 donne, 19 bambini e 8 anziani di età superiore ai 65 anni.  

 

Ma continua il prefetto: "Tutti quanti sono indistintamente giunti sforniti sia di mezzi che di indumenti: qualcuno è privo di scarpe, qualche altro non ha neanche la camicia o la maglia. Gli abiti che indossano sono vecchi e laceri. Il sussidio loro corrisposto è appena sufficiente perché non muoiano di fame. [...] Situazione che diventerà sempre più grave con il prossimo sopraggiungere del freddo. Per evitare possibili decessi dovuti alla fame e al freddo, prospetto a questo Ministero l'opportunità che essi vengano trasferiti in altre Provincie".

 

Interessante anche il paragone che il prefetto di Belluno fa tra gli internati congiunti di ribelli e gli internati ebrei (piuttosto presenti nei comuni della provincia). "Mentre i primi sono qui giunti improvvisamente sforniti di tutto, i secondo (gli ebrei internati) giunsero generalmente o con qualche risparmio o con bagagli contenenti indumenti, biancheria varia ed anche utensili da cucina: inoltre questi ultimi ricevono spesso sussidi da parenti all'estero o da associazioni ebraiche residenti nel Regno" (vedi sempre AC00301)

 

Al momento non conosciamo tutti i comuni della provincia di Belluno dove vengono distribuiti i 69 congiunti di ribelli.

 

Il 2 settembre del 1942, il podestà del comune di Chies d'Alpago chiede che due degli internati assegnati al suo comune siano trasferiti presso una casa di ricovero perché anziani e bisognosi di assistenza. Si tratta di Matteo Maietic, 72 anni nato a Prezit (forse Prezid), e di Matteo Ozura, di 67 nato a Osilnice (?) (vedi AC00309).

 

Il Ministero dell'Interno (vedi AC00310) autorizza il trasferimento dei due anziani nella casa di ricovero. Sospende invece un'altra richiesta fatta dal podestà di Chies d'Alpago, quella di autorizzazione una minima spesa per fornire alcuni indumenti alle famiglie di Giovanni Stipic e Giovanni Petrovic, anch'esse internate nel comune del bellunese. Piuttosto, suggerisce il Ministero, non sarebbe più conveniente dal punto di vista economico inviare anche gli altri internati del comune di Chies d'Alpago nella casa di ricovero?

 

E questa sarà la linea seguita dal prefetto di Belluno. Il 29 settembre vengono trasferiti dal comune di Chies d'Alpago alla casa di ricovero di Cavarzano a Belluno due uomini (sicuramente i due anziani), quattro donne e tre bambini (vedi AC00311). In tutto nove persone1. 

 

Tuttavia, la sistemazione presso la casa di ricovero di Cavarzano - anche se risponde alle direttive impartite dal Ministero dell'Interno per contenere la spesa di sussistenza degli internati - è ritenuta una sistemazione solo provvisoria. Infatti, la direzione dell'istituto in più riprese chiede l'allontanamento degli internati sia per la presenza di tre bambini in un luogo non adatto, sia perché molti posti letto in vista dell'inverno sono richiesti dagli anziani del luogo (vedi sempre AC00311).

 

Nonostante queste richieste,  gli internati sono ancora presenti nella casa di ricovero alla fine del gennaio dell'anno successivo, quando di nuovo ne viene chiesto il loro trasferimento in altro luogo (vedi AC00312).

 

Passano pochi giorni e il Ministero degli Interni ordina l'accompagnamento degli undici congiunti di ribelli alloggiati presso la casa di ricovero di Cavarzano al campo di concentramento Le Fraschette di Alatri in provincia di Frosinone (vedi AC00313 e AC00314).

 

 

------------------------

1. Alla fine di gennaio gli internati sono undici e non nove. La nostra ipotesi è che i due uomini più giovani vengono trasferiti successivamente perché a settembre sono impiegati in qualche attività lavorativa prima dell'arrivo dell'inverno. 


note

La nostra ricerca sulle località di internamento è ancora in corso (2013)


 
Risorse
Documenti

Documenti

Documenti

Testimonianze

Documenti

Bibliografia

Provvedimenti

Disposizioni

Links

Links

© TpS Topografia per la Storia: i materiali tutelati dalla legge sul diritto d'autore o concessi a TpS Topografia per la Storia dagli aventi diritto non possono essere riprodotti senza la nostra autorizzazione
Sostieni il progetto campifascisti.it