Toscolano Maderno - Località di internamento

Toscolano Maderno (Brescia) - Italia
Tipo di campo
Località d'internamento
Fonte: AC00348

 

Storia

APPUNTI PER LA SCHEDA

 

Da una interessante relazione del 13 agosto 1942 firmata da Vincenzo Ciotola prefetto di Brescia, si riesce ad avere un quadro completo sul numero e la tipologia degli internati civili distribuiti nei diversi comuni dell'intera provincia lombarda (vedi AC00353).

 

Anche se il documento citato non specifica in quali comuni sia stati destinati, sappiamo che in provincia di Brescia il 13 agosto 1942 ci sono ci sono 55 internanti isolati (cioè senza famiglia) provenienti dalla provincie di Lubiana, Fiume e Zara. Cui vanno aggiunte tre persone arrivate per trasferimento: due da Trieste e una da Mercogliano, in provincia di Avellino.

 

A questi vanno aggiunti 81 congiunti di ribelli comunisti allontanati dalla provincia di Fiume dall'Ispettorato per i Servizi di Guerra (provincia del Carnaro, come spesso viene denominata quella di Fiume), nonché 28 persone - allontanate sempre dalla provincia di Fiume - che hanno chiesto la protezione dell'Italia in quanto si sono sentite minacciate dai ribelli (i cosiddetti proteggendi o protettivi).

 

Prima dell'arrivo degli jugoslavi, nella provincia di Brescia si trovavano internati 50 ebrei stranieri e 63 sfollati dalla Libia (anglomaltesi?).

 

Con 280 internati, dice il prefetto Vincenzo Ciotola, non ci sono più posti disponibili in provincia di Brescia. 

 

Visto l'arrivo di numero internati di lingua "slava", il prefetto chiede anche del personale in grado di "parlare quella lingua" per essere utilizzato nell'ufficio censura della prefettura (vedi AC00354).

 

Per quanto riguarda gli sfollati dalla provincia del Carnaro, l'Ispettorato per i Servizi di Guerra ha stabilito fin dal giugno del 1942 l'entità delle spese per l'alloggio (50 lire a famiglia per mese) e del sussidio (8 lire al capofamiglia, 4 alla moglie, 3 a figli minorenni e 4 ai maggiorenni a carico) (vedi P109).

 

Il podestà di Toscolano Maderno, comune dove sono state assegnate 3 famiglie di "sfollati dal Carnaro", fa presente che l'indennità di alloggio è assolutamente insufficiente. Chiede pertanto che la cifra venga raddoppiata. Inoltre, visto che gli internati sono sprovvisti di tutto, chiede l'autorizzazione per l'acquisto di letti e indumenti (vedi AC00348).

 

Davanti a queste richieste - considerate evidentemente troppo dispendiose - come succede in tutti gli altri casi, l'Ispettore per i Servizi di Guerra del Ministero dell'Interno dispone che i tre gruppi di internati del comune di Toscolano Maderno siano alloggiati presso i ricoveri di mendicità della provincia che, secono i dati in loro possesso, presentano una disposnibilità di 127 posti (vedi AC00349).

 

E così, durante la seconda metà di novembre del 1942, le famiglie internate nel comune di Toscolano Maderno vengono trasferite e distribuite tra la casa di ricovero di Pezzaze (la famiglia di Biagio Reliac, composta dalla moglie, cinque figli e un nipote), quella di Cigole (la famiglia di Martino Ban con moglie e due figli) e, infine, quella del comune di Botticino (Elena Brenic e suo figlio Stanislao).


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