Sanfrè - Località di internamento

Sanfrè (Cuneo) - Italia
Tipo di campo
Località d'internamento 27/01/1943
Fonte: AC00416 AC00426

 

Storia

APPUNTI PER LA SCHEDA

 

Nel comune di Sanfrè in provincia di Cuneo vengono internate a partire dall'estate del 1942 (non conosciamo la data precisa), 21 persone allontanate (deportate) dalla cosiddetta provincia (annessa) del Carnaro (Rijeka) in quanto congiunti di ribelli comunisti (vedi AC00421).

 

Nell'ottobre del 1942, il podestà del comune di Sanfrè si rivolge alla prefettura di Cuneo per ottenere una fornitura di coperte di lana, lenzuola di cotone, guanciali e federe perché, con l'avvicinarsi dell'inverno, le temperature diventeranno sempre più rigide (vedi sempre AC00421).

 

Il Ministero dell'Interno per evitare le spese di acquisto dei beni invita la prefettura di Cuneo ad alloggiare gli internati presso i ricoveri di mendicità - o istituti simili - della provincia (vedi AC00423)

 

Il 24 novembre, il prefetto informa di aver avviato le pratiche per il ricovero degli internati presso gli istituti di carità (vedi AC00425).

 

Non conosciamo con precisione il destino degli internati jugoslavi assegnati al comune di Sanfrè. Molto probabilmente fanno parte delle 25 persone che il giorno 27 gennaio 1943 - accompagnati dai carabinieri - arrivano a Frosinone per poi proseguire verso il campo di concentramento Le Fraschette di Alatri (vedi AC00426).

 

Questo in base a un ordine del Ministero dell'Interno del 22 dicembre del 1942 (vedi AC00002), in cui si chiede a diverse prefetture del nord Italia di inviare tutti i congiunti di ribelli presso il campo di concentramento di Alatri. Con l'eccezione - specifica il Ministero - di quelli che hanno trovato stabile occupazione.

 

Ed è il caso di una internata del comune di Sanfrè (vedi AC00427).  A trovare una stabile occupazione come domestica è Antonia Rozic, in Barak, nata a Potkum nel 1893. Assieme a lei rimangono a Sanfrè (e quindi non vengono inviati al campo delle Fraschette) le sue due figlie: Barbara Barak, nata a Potkum il 14.6.1926 e Maria Barak, nata a Potkum il 4.5.1931, orfane del padre Francesco.

 

Sembra non esistere una cittadina chiamata Potkum. Esiste invece Phodum, il villaggio teatro di una feroce rappresaglia italiana (oltre 80 fucilati) e della deportazione di oltre 800 abitanti (citare fonti).


note

La nostra ricerca sulle località di internamento è ancora in corso (2013)


 
Risorse
Documenti

Documenti

Documenti

Testimonianze

Documenti

Bibliografia

Provvedimenti

Disposizioni

Links

Links

© TpS Topografia per la Storia: i materiali tutelati dalla legge sul diritto d'autore o concessi a TpS Topografia per la Storia dagli aventi diritto non possono essere riprodotti senza la nostra autorizzazione
Sostieni il progetto campifascisti.it