Pedavena - Località di internamento

APPUNTI PER LA SCHEDA

Probabilmente nell'agosto del 1942 vengono assegnati a Pedavena alcuni congiunti di ribelli sgomberati dai villaggi della Slovenia e della Croazia annessa od occupata (vedi la relazione del prefetto di Belluno in AC00301).

Un documento del 17 ottobre del 1942  comunica che i seguenti congiunti di ribelli, già internati a Pedavena, in data 13 ottobre sono stati trasferiti all'Ospedale civile di Cortina d'Ampezzo: Urbina Giovanna, Zora Ozbolt, Stefania Ozbolt, Antonia Ozbolt, Viekoslav Ozbolt. Un sesto internato, Antonio Ozbolt, marito di Giovanna Urnina, si trova ricoverato all'Ospedale civile di Feltre (vedi AC00315).

Non sappiamo con precisione la data di arrivo degli jugoslavi nel comune di Padavena, e neppure il motivo del loro trasferimento a Cortina d'Ampezzo. L'ipotesi più probabile è che su ordine del Ministero dell'Interno, per risparmiare sul mantenimento degli internati, anziché procedere all'acquisto di tutti i beni di cui sono sprovvisti (dagli indumenti agli utensili da cucina), gli internati vengano trasferiti nella case di ricovero e mantenuti con una retta molto bassa.

Infatti, come si scoprirà in seguito, gli internati di Pedavena non finisco all'ospedale (come indicato nel documento precedente), bensì alla casa di ricovero di Cortina d'Ampezzo. Lo comunica, ad esempio, la prefettura di Belluno a Filippa e Antonietta Ozbolt  (vedi AC00186), internate nel comune di Castello di Godego (Treviso) quando chiedono il permesso di visitare i parenti che pensano internati a Pedavena, ma che in realtà sono già stati trasferiti a Cortina d'Ampezzo (vedi AC00195) 

Da questa documentazione scopriamo una grafia diversa per quanto riguarda il cognome di Urbina Giovanna, qui indicata come Giovanna Urbika in Ozbolt (vedi AC00196).