Cortina d'Ampezzo - Casa di ricovero - Località di internamento |
Cortina d'Ampezzo (Belluno) - Italia |
Tipo di campo |
Località d'internamento
13/10/1942
Fonte: AC00315 |
Storia |
APPUNTI PER LA SCHEDA
Il 13 ottobre del 1942, presso la Casa di Ricovero di Cortina D'Ampezzo vengono internati i congiunti di ribelli precedentemente assegnati al comune di Pedavena (vedi AC00311).
Per risparmiare sulle spese di mantenimento dei civili allontanati dalle zone annesse od occupate della Jugoslavia, la Direzione Servizi di Guerra del Ministero degli Interni ha chiesto a tutte le prefetture di inviare gli internati precedentemente assegnati ai diversi comuni verso i "ricoveri di mendicità" con posti liberi disponibili.
Così, a Cortina d'Ampezzo arrivano sei (o cinque) persone. Si tratta di Giovanna Urbina (altrove Urbika vedi AC00196), Zora Ozbolt, Stefania Ozbolt, Antonio (altrove Antonia vedi AC00316) Ozbolt e Viekoslav Ozbolt (vedi AC00315)
La sesta persona nomita in un documento precedente (vedi AC00311) probabilmente è quel Antonio Ozbolt, marito di Urbina (o Urbika) Giovanni, che si trova ricoverato fin dal 15 agosto 1942 presso l'ospedale civile di Feltre per "ipertrofia prostatica e cistite catarrale" (vedi AC00315). Di Antonio Ozbolt non abbiamo altre informazioni, in particolare non sappiamo se abbia mai raggiunto i suoi parenti presso la casa di ricovero di Cortina d'Ampezzo.
Altri parenti di questa famiglia si trovano internati nel comune di Castello di Godego, in provincia di Treviso. Filippa e Antonietta Ozbolt chiedono di poter fare visita alla madre e alla cognata Giovanna Urbika e Zora Ozbolt, internate a Pedavena, in provincia di Belluno (vedi AC00195 e AC00196).
Qualche settimana dopo il trasferimento degli internati alla casa di ricovero di Cortina, la prefettura comunica al Ministero dell'Interno le tariffe richieste dalla direzione per il mantenimento degli internati (vedi AC00316). Per gli adulti la cifra è di lire 20 al giorno, per i ragazzi di lire 12.
Rette di molto superiori a quelle stabilite dal Ministero dell'Interno con una circolare del 18 giugno 1942 (vedi P109) (lire 50 al mese per indennità di alloggio per famiglia, oltre al sussidio di 8 lire al giorno per il capofamiglia, 4 alla moglie, 3 ai figli minori e 4 ai maggiorenni a carico). Il Ministero del'Interno risponde perciò di adeguare immediatamente il trattamento alla spesa indicata (vedi AC00317).
Al momento non disponiamo di altre informazioni su questa località di internamento, in particolare non sappiamo se gli internati della casa di ricovero di Cortina - come quelli di Lamon e Cavarzeno - vengano inviati nel dicembre/gennaio al campo di concentramento Le Fraschette di Alatri. |
note |
La nostra ricerca sulle località di internamento è ancora in corso (2013) |
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