Cremona - Località di internamento |
Cremona (Cremona) - Italia |
Tipo di campo |
Località d'internamento
Fonte: AC00411 |
Storia |
APPUNTI PER LA SCHEDA
Oltre ad essere una località di internamento per ebrei stranieri profughi in Italia (vedi annapizzuti.it), la città di Cremona lo è anche per alcuni internati protettivi (minacciati dai ribelli comunisti) provenienti dalla provincie annesse di Fiume (Rijeka) e Lubiana.
I primi arrivi avvengono nel giugno del 1942 (vedi AC00414). Si tratta di 17 persone provenienti dalla provincia di Lubiana. Sappiamo che le donne e i bambini vengono alloggiati presso la "Casa di Nostra Signora", mentre gli uomini presso la trattoria Montone. L'assistenza, almeno nel primo periodo, è a carico della locale Federazione dei Fasci di Combattimento. Successivamente, le spese passano a carico dell'ECA (Ente Comunale di Assistenza).
Il documento del marzo 1943 (vedi sempre AC00414), oltre a riportare un elenco nominativo degli internati protettivi, informa anche del loro rimpatrio, avvenuto nel dicembre del 1942. In realtà ad essere rimpatriata - ma non è specificato il motivo - sembra essere solo la famiglia di Hribar Matteo (composta da marito moglie e ben 9 figli) (vedi AC00416).
Degli altri sei internati protettivi sappiamo solo che Francesca Babnic (o Babnik) si trasferisce, sempre nel dicembre del 1942, da Cremona a Preggio, in provincia di Perugia, presso la famiglia Contini (probabilmente, ma il documento non lo dice, perché impiegata come domestica, vedi AC00417).
Poco più numerosi sono gli internati protettivi che arrivano a Cremona dalla cosiddetta provincia del Carnaro (Rijeka). Sono sei famiglie - in tutto 24 persone - e che arrivano a Cremona il 19 luglio del 1942 (vedi AC00411).
Una relazione del prefetto di Cremona del marzo 1943 ne ricostruisce in piccola parte la storia (vedi AC00415). Sappiamo così che il luogo dove gli internati protettivi vengono alloggiati è l'Asilo Notturno Broggi-Simoni, e che la spesa per il loro mantenimento ha superato di gran lunga quella massima stabilita dalla circolare ministeriale del 18 giugno 1942 (vedi P109)
Non sappiamo praticamente nulla sulle condizioni di vita degli internati protettivi alloggiati presso l'Asilo Notturno di Cremona. La loro presenza (almeno quella di alcuni di loro) sembra protrarsi almeno fino giugno del 1943. Infatti in quella data Maria Brunelich (o Brnelich) chiede di essere trasferita dal comune di Gottolengo in provincia di Brescia, a Cremona presso il fratello (vedi AC00384).
Sappiamo così che Brunelich (o Brnelich) Antonio, nato a Cucugliano (Kukuljan) il 10/8/1902 e alloggiato presso l'asilo notturno della città (che, secondo i documenti all'epoca, si trovava in via Cadore) assieme alla moglie Uliana Zoritic e alle due figlie Zora di 11 anni e Maria di 8 anni. Antonio ha trovato occupazione presso l'azienda Ceramiche Frazzi.(vedi AC00385).
Al momento non disponiamo di altre informazioni
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note |
La nostra ricerca sulle località di internamento è ancora in corso (2014) Vedi AC01563 per internati greci in provincia di Cremona dopo 8 settembre 1943 anche AC01573, 74 e 75 |
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