Fiume - Caserma Diaz - Campo per prigionieri di guerra n. 83

Rijeka - Croazia
Tipo di campo
Campo per prigionieri di guerra da marzo 1941
Fonte: DPG27

 

Storia

La Caserma Diaz di Fiume (Rjieka) riveste un duplice ruolo: da un lato è un campo per prigionieri di guerra, dall'altro un campo di concentramento per civili (vai alla scheda sul campo di concentramento Caserma Diaz di Fiume).

 

In funzione fin dal marzo del 1941 (evidentemente in preparazione dell'imminente invasione della Jugoslavia), il campo per prigionieri di guerra P.G. N. 83 di Fiume ha una capacità di 1.000 posti e la sua funzione è quella di campo contumaciale e di smistamento (vedi DPG27).

 

Nel marzo del 1942 sono internati nel campo 258 prigionieri di guerra, tutti appartenenti all'ex esercito jugoslavo (vedi DPG04).

 

Un documento del 22 marzo 1942 dell'Ufficio Prigioneri di Guerra dello Stato Maggiore del Regio Esercito (vedi PGFI01) dispone lo scioglimento del campo P.G. N. 83. I prigionieri devono essere traferiti al campo P.G. N. 78 di Sulmona (gli ufficiali), e al campo P.G. 55 di Busseto (i sottufficiali e la truppa).

 

In effetti, a partire dal mese di maggio, i prigionieri di guerra diminuiscono sensibilmente (vedi DPG08), ma il campo non viene del tutto chiuso.

 

Nella Circolare 3 C L del primo maggio 1942, il generale Mario Roatta specifica in modo molto chiaro quali sono i compiti che d'ora in poi il campo P.G. N. 83 deve svolgere (vedi capitolo XVI, p.395 e ss.).  In particolare il campo ha una funzione di transito sia dei prigionieri di guerra ex jugoslavi provenienti dall'estero (liberati dai tedeschi, vedi ad esempio PGFI04, in cui gli italiani si lamentano perché i tedeschi liberano prigionieri di guerra jugoslavi senza il loro accordo), sia di quelli che - già internati nei campi P.G. in Italia - vengono liberati e rimpatriati nei paesi di origine (vedi ad esempio la liberazione di alcuni pg. bulgari in PGFI03).

 

Una testimonianza diretta sul campo P.G. N. 83 è quella di Spasoje M. Radovanovich pubblicata nel saggio di Renzo Amedeo (2001). Radovanovich è un ufficiale dell'esercito jugoslavo catturato dai tedeschi nell'aprile del 1941 e deporato nell'Offlag XIII B di Norimberga. Dopo sette mesi - in quanto prigioniero di guerra di un terrritorio annesso all'Italia - viene trasferito nel campo P.G. N. 83 di Rijeka. Rispetto alle dure condizioni di vita dell'Offlag tedesco, Radovanovich descrive la sua permanenza a Fiume come 'normale' prigionia. I prigionieri dormono in brande militari, hanno a disposizione coperte di lana e dei pasti a base di pasta, riso, frutta e vino. Anche il trattamento delle guardie è improntato al rispetto e, in alcuni casi, anche all'aiuto. Nel luglio del 1942, assieme ad altri prigionieri Radovanovich viene trasferito al campo P.G. N. 78 di Sulmona.


note

La ricerca sui campi italiani per prigionieri di guerra è ancora in corso (novembre 2012).

 

Le informazioni qui riportate sono tratte da alcuni documenti conservati presso l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito e riguardano solo il periodo che va da marzo 1942 a marzo 1943.

 

I dati di questa scheda sono quindi incompleti e ancora da verificare.


 
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