Bagni di Lucca - Località di internamento

Bagni di Lucca (Lucca) - Italia
Tipo di campo
Località d'internamento

 

Storia

[scheda a cura di Andrea Giuseppini]

 

Durante la seconda guerra mondiale, Bagni di Lucca è una località di internamento per alcuni ebrei stranieri, per 110 civili jugoslavi trasferiti dal campo di concentramento di Molat, e per un gruppo di anglo-maltesi sfollati dalla Libia.

 

Dopo l'8 settembre del 1943, Bagni di Lucca diventa sede di un campo di concentramento provinciale per ebrei della Repubblica sociale italiana [scheda da compilare]

 


Gli internati anglo-maltesi "sfollati" dalla Libia


Bagni di Lucca è una delle cittadine scelte dal Ministero dell'interno come luogo dove alloggiare temporaneamente gli stranieri residenti in Libia cui è stato imposto di abbandonare il paese (le altre due località sono Montecatini Terme e Fiuggi, vedi AC01041).


I primi 200 stranieri, tutti di nazionalità anglo-maltese, partiti da Tripoli a bordo della motonave Bixio e sbarcati al porto di Brindisi, arrivano a Bagni di Lucca alla fine del gennaio 1942 (AC01017 e AC01012).


Al loro arrivo gli sfollati vengono distribuiti in sei diversi alberghi. Per la loro sorveglianza - che prevede anche l'appello nominale eseguito due volte al giorno - sono stati inviati nella cittadina sei agenti, un funzionario e un impiegato di Pubblica Sicurezza. La maggior parte degli sfollati è composta da donne e bambini. Tra questi ultimi, 25 non arrivano ai sei anni. “Vi sono una quarantina di benestanti e una trentina di persone di discreta condizione sociale. Il rimanente è povera gente. […] Le condizioni sanitarie sono discrete” – continua una relazione redatta il 21 marzo 1942 – “Molti sono quelli che presentano postumi anche gravi di tracoma. Tra i bambini, numerosi quelli gracili e bisognosi di cura […] Si sono verificati tre decessi, di cui due per broncopolmonite, ed uno per emorragia cerebrale” (AC00703, vedi anche ricoveri per tracoma in AC00885).


Il 18 marzo 1942, in seguito a un ordine di trasferimento, giunge da Montecatini Terme a Bagni di Lucca un secondo gruppo di 250 sfollati dalla Libia sempre di nazionalità anglo-maltese (AC00997, elenco nominativo in AC00925).


Il gruppo, in cui di nuovo “abbondano i bimbi e i ragazzi”, viene ricoverato “nella Villa Demidoff di Bagni di Lucca” (AC00709). Un luogo che, in particolare per la carenza di servizi igienici, risulta essere assolutamente inadeguato ad accogliere degli sfollati (AC00703).


Successivamente, il 18 maggio 1942, 17 anglo-maltesi saranno autorizzati dal Ministero dell'interno a trasferirsi da Bagni di Lucca a Fiuggi per ricongiungersi a familiari là sfollati (AC01440).


Già nell'ottobre del 1940, il Ministero degli affari esteri aveva ricordato che, dal punto di vista giuridico, gli anglo-maltesi erano da considerarsi come “italiani non regnicoli” (AE00136), e dunque da non sottoporre a misure repressive.

Tuttavia, dopo qualche mese dal loro trasferimento in Italia, il Ministero dell'interno dispone che “attraverso i rispettivi organi di Polizia [sia eseguita], con cautela e diligenza [...] una accurata discriminazione di quegli elementi maltesi che dimostrino, o per aperta dichiarazione o sotto altre forme, di essere e di considerarsi spiritualmente legati all'Inghilterra” (AC00715).


Ad affiancare le autorità di polizia nell'opera di discriminazione politica (verificare cioè il grado di adesione al fascismo degli anglo-maltesi) sarà il Fascio di Combattimento di Malta diretto dal professor Umberto Biscottini. Anzi, nello stesso giorno in cui viene diramata la disposizione - il 9 aprile 1942 -, Biscottini è già in grado di fornire al Ministero dell'interno un primo elenco di 24 nomi di maltesi sfollati a Bagni di Lucca "che hanno formalmente dichiarato di tenere alla loro nazionalità inglese e di voler pertanto seguire la sorte dei sudditi nemici […]. L'isolamento e l'allontanamento dei predetti dalla massa degli altri maltesi appare allo scrivente di urgente necessità per non incorrere nel pericolo che essi esercitino una nefasta influenza sui propri compagni” (AC00723).


Nel corso del successivo mese di maggio, mentre è ancora in svolgimento l'opera di discriminazione nelle località di Bagni di Lucca, Montecatini e Fiuggi, il Ministero dell'interno stabilisce che gli anglo-maltesi che si dimostrino di “irriducibili sentimenti di attaccamento all'Inghilterra” siano sottoposti al regime dell'internamento (AC00716).



Il 20 maggio 1942 la prefettura di Lucca rende noto il primo elenco di 118 anglo-maltesi per i quali è stato disposto l'internamento in alcuni comuni in provincia di Modena (AC00824).



Suddivisi in quattro diversi scaglioni, tra il 20 maggio e il 12 luglio 1942, gli anglo-maltesi compresi in questo elenco vengono trasferiti da Bagni di Lucca nei seguenti comuni della provincia modenese: Pavullo (15 internati), Lama Mocogno (7), Montese (7), Frassinoro (14), Castelvetro (7), Maranello (12), Fiorano Modenese (8), Finale Emilia (18), Castelfranco Emilia (15) e Novi di Modena (6) (vedi AC00726, AC00727, AC00728, AC00729).



Nel frattempo prosegue l'opera di “discriminazione” degli anglo-maltesi ancora presenti negli alberghi di Bagni di Lucca. Un altro elenco di sette nomi di persone da internare per i loro sentimenti “britannici” è redatto il 22 giugno 1942 in seguito a una ispezione compiuta dal camerata militarizzato Salvatore Raniolo (vedi AC00730).



Il 15 settembre 1942, tutti gli anglo-maltesi ancora presenti a Bagni di Lucca vengono convocati presso il vecchio cinema di Ponte a Serraglio. Alla presenza di Carlo Mallia, consigliere nazionale del Fascio di Combattimento di Malta, e del marchese Guido Galcagnini (altrove Calcagnini), funzionario del Ministero degli affari esteri, viene chiesto loro se intendessero “dare la loro spontanea adesione al Fascio di Malta. Quasi tutti hanno dichiarato che era loro intenzione rimanere inglesi" (AC00736)



Qualche giorno dopo, il prefetto Giuseppe Stracca chiede al Fascio di Combattimento di Malta l'elenco nominativo dei maltesi che in occasione di quell'incontro “hanno esplicitamente dichiarato di voler rimanere legati alle sorti dell'Inghilterra affinché si possa provvedere nei loro riguardi e farli avviare al Campo di concentramento di "Fraschette" - Alatri Provincia di Frosinone che con il 1 ottobre p.v. (1942) comincerà a funzionare" (AC00737).



Dai documenti fino ad ora rintracciati, risulta che i primi due trasferimenti di anglo-maltesi da Bagni di Lucca al campo di concentramento di Alatri avvengano il 12 e il 14 ottobre 1942 e riguardano nel complesso 83 nuclei familiari (vedi AC00745, AC00746 e AC00747).



Un telegramma del 17 ottobre firmato dal prefetto di Lucca Guglielmo Marotta conferma che sono stati avviati a Frosinone 189 maltesi, e che rimangono a Bagni di Lucca 80 persone, di cui sette ricoverate in ospedale, e che tutte saranno trasferite al campo di Alatri non appena i malati saranno in grado di viaggiare (AC00750).



Tuttavia, a metà novembre 1942, gli anglo-maltesi ancora presenti a Bagni di Lucca vengono nuovamente convocati dal Fascio di Combattimento di Malta, ora rappresentato nella cittadina da Iolanda Lazzeri, e sollecitati  "a sottoscrivere la loro adesione al Fascio. Quasi tutti si sono rifiutati e quando la signora Lazzeri ha loro prospettato l'eventualità che tale rifiuto avrebbe determinato il loro avviamento ad un campo di concentramento, hanno replicato che desideravano essere internati per raggiungere i loro parenti e amici" (AC00754, vedi anche AC00949, in cui Biscottini afferma che la fiduciaria Iolanda Lazzeri non ha mai rivolto minacce agli anglo-maltesi).



Il 27 aprile del 1943 risultano ancora presenti a Bagni di Lucca 80 anglo-maltesi (AC00937).



Due mesi dopo, la signora Aristea Contrucci, in qualità di gerente dell'Albergo Regina e della mensa per gli sfollati anglo-maltesi dell'ex Albergo Le Terme, chiede di aumentare ad almeno 20 lire giornaliere la quota individuale per gli 8 sfollati presenti all'Albergo Regina e a 14 lire ciascuno per i 36 sfollati che si servono della mensa dell'Albergo Le Terme (AC00758).



Gli ultimi due documenti per ora disponibili sono datati tra la fine di agosto e l'inizio di settembre 1943.



Nel primo il Ministero dell'interno invita ancora una volta la Prefettura di Lucca a compiere l'opera di discriminazione nei confronti degli anglo-maltesi residenti a Bagni di Lucca, e di segnalare quelli che sono "indubbiamente" di sentimenti favorevoli all'Inghilterra "ai fini di un eventuale loro internamento al campo di concentramento Le Fraschette di Alatri (AC00760).



Il secondo riporta uno stralcio della relazione dell'ispettore di Pubblica Sicurezza Rosati che il 16 agosto ha accompagnato alcuni rappresentati della Legazione Svizzera (che cura gli interessi degli inglesi in Italia) in visita agli sfollati anglo-maltesi di Bagni di Lucca. Nella relazione l'ispettore informa il Ministero dell'interno che gli anglo-maltesi alloggiati nella casa Boccelli si sono tutti molto lamentati della qualità e della quantità del vitto (AC00762).





Gli internati civili jugoslavi



Nell'ottobre 1942, su disposizione della Direzione generale dei servizi di guerra, 110 civili jugoslavi vengono trasferiti dal campo di concentramento di Molat a Bagni di Lucca (AC00532).



Il 9 gennaio 1943, il Ministero dell'interno ordina che i 110 jugoslavi vengano avviati al campo di concentramento Fraschette di Alatri (AC00533),



Un telegramma del 19 gennaio 1943 trasmesso da Frosinone informa che la sera precedente "provenienti Bagni Lucca giunti questo scalo ferroviario et fatti proseguire stamani campo Fraschette 108 internati iugoslavi et relativi bagagli" (AC00535).



108 internati e non 110 perché Maria Meric - assistita dal marito o qualche altro parente - si trova presso l'ospedale di Lucca, dove il 7 febbraio 1943 dà alla luce il figlio Toman Vijeno. Ma già il 26 febbraio i "rimanenti tre internati ex jugoslavi [...] sono stati fatti accompagnare da un agente al campo di concentramento di Le Fraschette" (AC00536).



Gli internati ebrei stranieri


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