Curzola - Località di internamento |
Korčula ( ) - Croazia |
Tipo di campo |
Località d'internamento
da settembre 1941 al 8 settembre 1943
Fonte: VOI1 |
Storia |
L'isola di Korčula (in italiano Curzola) è la località principale1 scelta dal Governatorato della Dalmazia per internare gli ebrei profughi che - in fuga dalle persecuzioni dei tedeschi e degli ustascia croati - riescono illegalmente a raggiungere i territori annessi all'Italia, in particolare la città di Spalato e i suoi dintorni2.
Due sono le località dell'isola dove gli ebrei vengono internati: l'omonima Korčula e il villaggio di Vela Luka (in italiano Valle Grande).
Secondo Klaus Voigt, gli internamenti sull'isola di Korčula avvengono tra l'inizio di settembre 1941 e il gennaio del 1942, e riguardano in particolare gli ebrei profughi che soggiornano a Spalato, ma anche un piccolo gruppo proveniente da Zara (cfr. Voigt, 1993, Vol 2., p. 264).
Secondo un documento del 18 gennaio 1943, a Korčula sono internati 260 ebrei, mentre a Vela Luka altri 274 (vedi DKO03).
Secondo la testimonianza di Eva Fisher (che però era internata a Vela Luka), sull'isola gli ebrei profughi vivono in alloggi presi in affitto dagli abitanti, ma non si possono allontanare senza il permesso dei carabinieri.
Nel marzo del 1943, sembra che il comando della II Armata, d'intesa con il Governatorato della Dalmazia, voglia allestire sull'isola un campo di concentramento per 600 posti dove, evidentemente, radunare tutti gli internati ebrei presenti nelle due località (vedi DKO01).
La II Armata sembra però smentire se stessa affermando, qualche giorno dopo, che l'approntamento del campo di internamento per gli ebrei dell'isola di Curzola è di esclusiva competenza del governatore della Dalmazia (vedi DKO02).
In realtà, nell'ultimo documento citato, si parla di "campo contumaciale per ebrei a Curzola", il che lascia supporre un possibile trasferimento degli ebrei in altra località (il periodo di contumacia viene osservato in diversi altri casi di trasferimento degli internati da un campo in un altro).
In effetti, diversi mesi dopo, il generale di brigata Umberto Fabbri chiede notizie in merito ai lavori di completamento delle baracche del campo di concentramento di Arbe3 "dove poter alloggiare i 500 ebrei che attualmente si trovano nell'isola di Curzola" (vedi DKO04).
Progetto di trasferimento che comunque non si realizza, se ancora il 3 settembre 1943 - a soli quattro giorni dall'armistizio - si chiede di finire l'approntamento delle baracche del campo di Rab (vedi DKO05).
Secondo Klaus Voigt, l'idea di costruire un campo di concentramento sull'isola di Korčula, o di trasferirli in quello di Rab, è frutto della volontà di isolare gli ebrei dal resto della popolazione per i contatti (più subiti che scelti, dice sempre Voigt) che questi hanno con i partigiani jugoslavi.
Scrive infatti Voigt: "Nel giugno del 1943 [...] a seguito di un agguato in cui erano rimasti uccisi sette carabinieri, il comandante della piazza fece fucilare a scopo intimidatorio e per rappresaglia alcuni ostaggi, tra cui tre profughi ebrei" (cfr. Voigt, 1993, vol. 2, p. 267; UCEI, 44 P Delasem/Varie, Vittorio Morpurgo a Paolo Zerbino, prefetto di Spalato, 27 giugno 1943).
Eva Fisher ricorda di aver realizzato un disegno per un giornale partigiano clandestino. Attribusce anche l'arresto di alcuni ebrei e il loro invio nel carcere di Spalato alla scoperta di questa pubblicazione da parte dei carabinieri italiani.
La località di internamento di Korčula dopo l'8 settembre 1943.
Korčula rimane occupata dagli italiani fino alla data dell'armistizio. Dopo la fuga dei carabinieri e prima dell'arrivo dei tedeschi, secondo Voigt molti ebrei profughi riescono a raggiungere via mare la città di Bari, ormai occupata dalle truppe alleate (cfr. Voigt, 1993, vol. 2, p. 267).
----------- 1. Le altre località in cui vengono inviati gli ebrei profughi sono Dubrovnik, Capljina, Kraljevica, Senj, Brač, Hvar e Lopud. A partire dal novembre del 1942, tutti questi ebrei (ed altri ancora) saranno internati o nel campo di concentramento di Kraljevica oppure radunati in edifici sorvegliati e isolati dal resto a della popolazione a Gruž, Kupari, Lopud, Postira, Sumartin e altre località minori. Provvedimento che non riguarda gli ebrei internati a Curzola (isola che fa parte della I zona, cioè quella annessa all'Italia)
2 Fino al gennaio del 1942, molti degli ebrei che sono riusciti a raggiungere la Dalmazia, in particolare la città di Spalato, vengono inviati in Italia e internati nelle località o nei campi di concentramento. Ai primi di gennaio del 1942, il Ministero degli Interni comunica al governatore Bastianini che nei comuni e nei campi non c'è più posto. Da quel momento in poi non ci saranno più trasferimenti (cfr. Voigt, 1993, vol. 2, p. 259 e ss.)
3. Nel luglio del 1943 vengono trasferiti nel campo numero 2 di Rab tutti gli internati ebrei del campo di concentramento di Kraljevica e degli altri luoghi citati nella nota 1 |
note |
Documentazione da consultare in ACS, Mi, Dgsp, AGR, A4bis (stranieri internati), b. 7, f. 54 Dalmazia |
Risorse |
Documenti |
Testimonianze |
Bibliografia |
Voigt, Klaus 1993 Il rifugio precario. Gli esuli in Italia dal 1933 al 1945, 2 volumi |
Disposizioni |
Links |